ARCHIVI E BIBLIOTECHE: PERCORSI COMUNI?
Un'ampia letteratura specialistica ha provveduto a illustrare la diversa natura di archivi e di raccolte librarie, sottolineando anche la sostanziale divergenza delle rispettive strategie di conservazione e di valorizzazione.
La rivoluzione informatica e la crescita delle risorse digitali tuttavia stanno determinando una situazione nuova, che pone all'attenzione di queste professionalità problemi analoghi, alla cui soluzione sono entrambe ugualmente interessate.
L'interrogazione delle banche dati e la ricerca delle risorse culturali sul web infatti hanno posto l'esigenza di efficaci modelli strutturati di informazioni da associare ai dati che, evitando l'appiattimento della ricerca attraverso i “motori generalisti”, permettano di raggiungere i contenuti pertinenti agli obiettivi dello studio, anche appartenenti ad ambiti differenti.
L'analisi dei dati descrittivi e la definizione dei metadati infatti stanno costituendo un terreno comune per bibliotecari e archivisti, impegnati nell'elaborazione di idonei schemi di elementi. Un importante risultato di questo lavoro costituisce lo schema dello standard MAG (Metadati amministrativi e gestionali) e il relativo manuale utente, dei quali si attende ora l'effettiva applicazione negli istituti. Il manuale è stato pubblicato nel marzo del 2006 dall'ICCU, Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, che nel 2005 ha pubblicato anche la versione 2002 dell'EAD, Encoded Archival Description.
Il trasferimento della descrizione dei beni nel formato digitale e la progressiva digitalizzazione di unità di materiale cartaceo librario o documentario ripropongono con sempre maggior urgenza il problema della conservazione di queste nuove risorse, che non riguarda soltanto i supporti di memorizzazione. Benché siano ancora in fase di studio soluzioni praticabili modelli di comportamento idonei, si ritiene che l'applicazione sistematica dei metadati, descrittivi e gestionali più diffusi a livello internazionale permetta un controllo delle risorse che può risultare determinante di fronte ai rischi di perdita di dati o di strumenti per la loro decodifica.
La riunione nel 2004 (DPR 10 giugno 2004, n. 173) dell'Amministrazione archivistica con quella dei beni librari nell'ambito di uno stesso Dipartimento riflette proprio l'esigenza di considerare organicamente i problemi comuni ai due settori in un contesto unitario.
Quanto finora intrapreso non ha ancora prodotto i risultati sperati, che presumibilmente non sono legati soltanto a cambiamenti delle strutture amministrative, ma anche alla capacità di archivisti e di bibliotecari di realizzare un effettivo percorso comune e un efficace confronto sui presupposti, sulle finalità e sugli obiettivi delle loro professionalità.
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